Frittelle di carnevale

Speciale ricette: frittelle di carnevale

Il periodo di carnevale è iniziato e non può mancare la regina incontrastata dei dolci: la frittella. Passeggiando per la città si possono vedere queste tipiche frittelle di carnevale nelle vetrine di pasticcerie, panetterie e bar. Buone, rotonde e un po’ schiacciate, ricoperte di zucchero e con qualche uvetta, fanno venire l’acquolina in bocca.

Il Carnevale è una festa che profuma di spensieratezza e allegria. Festeggiata dai bambini, ma anche dagli adulti, che possono tornare indietro nel tempo e concedersi il lusso di un po’ di sana leggerezza. Allora, è giunto il momento di concedersi qualche piacevole follia. Non solo carri allegorici, scherzi, burle e feste in maschera…ma anche qualche squisita golosità della tradizione.

Le frittelle di riso sono tipiche della Toscana, mentre quelle di semola rappresentano il panorama emiliano e bolognese, mentre a Napoli è comune friggere le ciambelle di patate. In media non possiamo definirli un piatto ipocalorico (ogni 100 g contiene circa 420 kcal). Per questo sono state sviluppate varianti con cottura in forno.

Gli ingredienti delle frittelle venete sono: farina, latte, uova, zucchero, lievito di birra, uvetta, scorza di limone o arancia grattugiata e sale. Basta un piccolo assaggio per catapultarsi nella civiltà contadina, patria di questi mix di sapori. È un piacere vedere abili mani che preparano le ghiotte Frittelle di Carnevale, nella loro profumata cucina.

Ecco a voi la ricetta delle tradizionali Frittelle di Carnevale!

Ingredienti (circa 25 pezzi)

  • 200 gr di farina ’00
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 100 gr di latte
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • buccia grattugiata di 1 arancia
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 80 gr di uvetta sultanina 
  • 4 – 5 cucchiai di zucchero a velo o semolato per decorare
  • 800 ml circa di olio di semi di arachidi per friggere

Preparazione

  1. Sbattere le uova in una ciotola con il frustino. Poi aggiungere lo zucchero e continuare a sbattere fino a ottenere una miscela leggera e schiumosa.
  2. Unire la scorza di limone, il latte, un pizzico di sale e l’anice. Continuare a miscelare l’impasto fino a renderlo omogeneo.
  3. Incorporare la farina dopo la setacciatura e infine il lievito. A questo punto sarà importante evitare l’insorgere di grumi. Fate riposare il composto per alcuni minuti.
  4. Nel frattempo, è possibile riscaldare l’olio in una padella con bordi alti. Adesso è importante sapere quando l’olio sarà pronto per friggere.
  5. A questo punto formate delle palline di pasta e fatele soffriggere girandole finché non saranno dorate.
  6. Scolate le frittelle sulla carta assorbente e disponeteli sul piatto di portata. Per finire, una spruzzata di zucchero a velo.

Un pò di storia

Le Frittelle di Carnevale, dette anche « fritoe » a Venezia, che fin dai tempi della Repubblica vanta una grande tradizione e una ricetta originale. Le Frittelle sono dolci che in questo periodo si producono in tutta Italia, ma solo nel territorio veneto si vede la costruzione di un sodalizio come quelli del 1600, quello dei ” fritoleri “.

In passato la frittura delle frittelle era un vero e proprio lavoro, nel XVII secolo formarono una corporazione di settanta soci, ciascuno con il suo territorio dove praticavano l’arte della preparazione e del commercio di queste delizie. O “Boccon da poareti e siori” – tradizione tramandata di padre in figlio.

I membri di questa corporazione si riunivano nella chiesa della Maddalena, nei pressi della Ca’d’Oro. Si riconoscevano facilmente perché indossavano un grembiule bianco e usavano un barattolo forato per cospargere di zucchero le torte calde. Come se non bastasse, nel 1700 la « ea fritta » fu scelta come «dolce nazionale».

L’antica ricetta delle frittelle è abbastanza semplice e risale al 1300, secondo la prima testimonianza, conservata nella Biblioteca Canatense di Roma. In tutto il Belpase vengono preparati ed evoluti diversi tipi di frittelle, dolci di carnevale, variando la composizione dell’impasto.

Lo storico Giovanni Marangoni descrisse in dettaglio la preparazione di questo delizioso dolce: “I cuochi, che erano anche i venditori, impastavano la farina su grandi tavoli e poi la friggevano con olio, grasso di maiale o burro, in grossi tegami su treppiedi.

Una volta cotte, le frittelle venivano adagiate su piatti di latta o peltro decorati. In altri piatti, a dimostrazione della qualità del prodotto, sono stati messi in mostra gli ingredienti utilizzati: pinoli, uvetta, pezzi di frutta candita.

Carlo Goldoni parla di frittelle anche nella sua commedia Il Campiello, dove la protagonista Orsola è una venditrice ambulante. Troviamo anche diversi dipinti e immagini raffiguranti venditori di ciambelle, a Ca’ Rezzonico, dove si può vedere come venivano appena sfornati e infilzati per mangiarli, senza bruciarsi le dita.

Oggi possiamo provare, oltre alle frittelle veneziane, varianti con panna, zabaione, cioccolato.

Consigli

È meglio mangiarle appena fatte, in modo che siano molto croccanti. Nel caso abbiamo degli avanzi di frittelle, è consigliabile tenerle in una teglia ricoperta di carta da cucina.

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